VOLTURARA IRPINA: un paese di tradizioni e leggende.

“Benvenuti nell’incantevole Valle del Dragone” è la frase che accoglie tutti i visitatori all’ingresso del nostro paese. 

Proprio la Valle del Dragone rappresenta una delle principali attrazioni alla quale è legata una leggenda. Volturara, invasa dai barbari, portatori di un tesoro difeso da un terribile drago, venne liberata dal valoroso Gesio. Il guerriero uccise la bestia dalle tre teste, dalle quali nacquero altrettante vie sotterranee. Nella realtà, si tratta di condotti carsici, dove l’acqua che scorre alimenta l’acquedotto campano e pugliese.

Non si puó, poi, non far riferimento al centro storico, arroccato alle pendici del monte Sant’Angelo, sul quale si erge il castello di San Michele. I resti della struttura medievale sono riconducibili alla dominazione normanna, prima, e Aragonese, poi. Nelle vicinanze della roccaforte sono state recentemente inaugurate le “Vie Ferrate e le Vie d’Arrampicata”, le prime “certificate” in Campania che offrono 3 percorsi di diversa difficoltà, per principianti ed esperti della montagna.

L’ingresso a quest’ultime è incorniciato nella splendida piazza principale del paese, Piazza Roma, nella quale è possibile ammirare “la teglia” (il tiglio) secolare, la fontana dei “tre cannuoli”, la statua di bronzo di Padre Alessandro Di Meo e la maestosità della Chiesa Madre “San Nicola di Bari” la quale è affiancata da una torre campanaria pendente risalente al 1754. Proprio accanto al campanile, in quella che un tempo fu la sede del vecchio Municipio, si trova oggi l’Hotel Terminio, una struttura nuova suddivisa in tre livelli con camere arredate in stile rustico e bagno privato e che a piano terra ospita la Biblioteca Comunale “Mariano Lepore”. L’Hotel è perfetto per chi decide di soggiornare per godere in totale relax delle meraviglie di questa terra. Altri monumenti di interesse storico, sociale e culturale li troviamo distribuiti in diverse zone del paese e meritano tutti di essere ammirati.

Proprio da piazza Roma si diramano diverse strade che portano al borgo antico di Volturara, che ha contribuito negli anni a fare da sfondo ad “A ‘ccapo a ‘nni ‘Mmonte”, l’evento estivo organizzato dalla Pro Loco che vede la partecipazione e la collaborazione dei giovani del paese e di artigiani ed espositori che provengono dall’Irpinia ed oltre.

Tradizionale anche il Carnevale che rallegra la popolazione con musica e colori. I ritmi coinvolgenti dell’Associazione “I Tarantellati di Volturara” offrono ai giovani la possibilità di esprimersi attraverso balli, suoni tipici e costumi che riprendono fedelmente gli abiti volturaresi tipici dell’800.

Ancora oggi, tramandati nei secoli, i riti religiosi sono un punto di forza per le tradizioni volturaresi. La “Castellana di Michelina” con la sua toccante storia ci conduce ogni anno in pellegrinaggio a piedi, la sera del 14 agosto, al Santuario di Montevergine. Le donne più anziane lungo il tragitto intonano canti tradizionali chiedendo la grazia a Mamma Schiavona. Non meno importanti le processioni del Santo Patrono S.Nicola, quella della Madonna della Piana e quella in onore di S.Antonio, che viene onorato a fine luglio con una festa di più giorni a cui partecipano cantanti di un certo spessore nazionale.

Il paese prende vita grazie alla popolarità delle sagre e delle feste, soprattutto durante il periodo estivo-autunnale in cui la Pro Loco è parte attiva. Le stesse contribuiscono a mettere in mostra le bellezze paesaggistiche e i sapori tipici della nostra Volturara. A portare alto il nome della gastronomia volturarese ci pensano la patata della piana, la castagna palommina rossa e il fagiolo quarantino. Al fagiolo, presidio Slow Food dal 2018, è dedicata nel primo weekend di settembre la “Festa del Fagiolo Quarantino della Valle del Dragone”, che, con la presenza di allevatori, produttori, ristoratori, caseifici locali ed espositori, puntualmente ogni anno  attira la curiosità di migliaia di visitatori provenienti da varie regioni d’Italia.

La Festa della Castagna “Palommina Rossa” di Volturara a metà ottobre, invece, elogia la bontà di questo prodotto con squisiti stand gastronomici, mercatini, visite guidate alla Bocca del Dragone e al Museo Etnografico. In quest’ultimo, assolutamente da visitare, storia e tradizione si fondono negli splendidi spazi appositamente suddivisi per arti, mestieri, attrezzi e vita quotidiana di un tempo che fu.

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